Deserti
Marino Bocchi - 25-01-2003
Gli Stati Uniti dimostrano senza dubbio più vitalità. Nel 2002 hanno avuto una crescita del Pil del 3%, un inizio di ripresa dopo la recessione del 2001. Ma ereditano squilibri pericolosi dal lungo boom degli anni ' 90. Uno di questi è illustrato con tremenda efficacia in una foto pubblicata in prima pagina da molti quotidiani Usa. Nel deserto Mojave, al confine tra California e Arizona, vi è un territorio immenso dove le compagnie aeree parcheggiano i jet inutilizzati, molti dei quali nuovi fiammanti. Oltre 800 imponenti Boeing e Airbus immobilizzati dalla crisi del traffico aereo rischiano di non tornare mai più a volare, abbandonati in un deserto che diventa il primo grande cimitero degli aerei: è quello che gli economisti chiamano «sovraccapacità».

Federico Rampini, Repubblica 18-1-2003








Una famosa squadriglia di aerei scomparsi nel 1945 ricompare improvvisamente nel Mojave (Steven Spielberg, Incontri ravvicinati del terzo tipo), 38.850 kmq di superficie, ai confini con la depressione desertica della leggendaria Valle della Morte dove, in località
Zabriskie Point, fra le dune e le rocce di un rosa di fuoco, si consuma in un finale di film visionario l’apocalisse del consumismo. Su queste sabbie e terre aride, riarse dal sole, attraversate dalla mitica Route 66, Brad Pitt, nei panni di Neal Cassady, alla guida di “una macchina veloce" scruterà "l’orizzonte lontano e una donna da amare alla fine della strada”, nella trasposizione cinematografica di Coppola tratta da On The Road.
Da questi luoghi estremi e’ passato tutto l’immaginario americano, insieme alla sua epopea, in fuga dalla miseria verso la Terra promessa: dalla famiglia Joad di Steinbeck di The Grapes of Wrath alla corsa all’oro e, a ritroso, fino alle carovane del mitico Far West. Qui anche il grande Tex Willer ha fatto spesso la sua comparsa, perche’ tra California, Arizona, New Mexico, Nevada, ecc. la fioritura dei deserti si estende lungo un buon pezzo del continente americano. Tex era un mezzo Navajo per parte di moglie e i Navajo ancora oggi vivono nella Monument Valley, dove la carovana di Ombre Rosse sta per essere raggiunta dai feroci Apache e il baro redento, con l’ultima pallottola in canna, sta per uccidere la buona e fedele moglie dell’ufficiale ferito in uno scontro con Geronimo, ma una freccia lo trafigge prima che possa compiere la buona azione di impedire che la donna bianca e virtuosa finisca nelle mani di un selvaggio senza scrupoli. Poi in lontananza s’ode lo squillo della tromba.
Arrivano i Nostri e tutto finisce bene, compresa la sorte delle prostituta redenta che potra’ fuggire con quello scavezzacollo di Ringo, accusato ingiustamente di un delitto mai commesso.
Qui Ethan, il vecchio e stanco e romantico Ethan di Sentieri Selvaggi, accompagna a casa la nipote strappata al grande capo Scout dopo un epico viaggio fra i deserti. Qui, dopo che i coloni hanno decimato intere popolazioni di nativi, il vecchio e spelacchiato Willy il Coyote cerca inutilmente di placare la propria atavica fame inseguendo l’antipatico uccellaccio Bip-Bip, che poi come Willy esiste davvero, e’ il road-runner, un volatile particolarmente veloce, sgraziato e sfuggente.




...chiesi a mio nonno è solo un sogno, mio nonno disse sì...



Luoghi di sogno e di transito, passaggi inerti e sospesi della civilta’ che sorgeva ai loro confini e li stringeva senza recintarli, sopravvivenza di un possibile altrove, oggi i deserti americani sono diventati delle enormi distese di basi militari e di spazzatura. Chi percorre i 450 km che separano Los Angeles da Las Vegas copre una distanza che unisce due punti avanzati della moderna fabbrica dei sogni, dalla celluloide alle case da gioco. Su questo tracciato si estende il Mojave con i suoi cactus, i bellissimi alberi di Giosuè, tra qualche rarissimo muflone su tappeti di yucca. Periferia delle due metropoli confinanti, il Mojave si appresta ad ospitare le tonnellate di rifiuti pericolosi che Los Angeles produce ogni anno. Qui si trova la base di marines di Camp Pendleton, dove i militari si addestrano a combattere i terroristi pezzenti di tutto il mondo sottosviluppato, visto che le montagne aride, i canaloni scoscesi e il clima infido, assomigliano molto all’inospitale territorio dove quelli vivono.



“Crisi di sovrapproduzione”: cosi’ gli economisti definiscono l’attuale recessione economica mondiale. Per questo i Boeing sono stati gettati nella pattumiera del Mojave. Inutile dire che il costo di uno solo di quegli aerei permetterebbe di sfamare milioni di persone che hanno la sfortuna di abitare in altri o ai bordi di altri deserti, dove tra Asia, Africa e Sudamerica, un miliardo di individui vivono con meno di un dollaro al giorno. Ma Bush ha detto che gli “standard di consumo degli americani non sono negoziabili”. Sara’ anche per questo che le multinazionali dell’occidente sfruttano il sapere sociale e millenario delle popolazioni del sud del mondo e lo brevettano, rivendicandone la proprieta’ intellettuale, al punto che, come scrive Vandana Shiva nel suo bel saggio Il mondo sotto brevetto (Feltrinelli, 2002, Euro 9,00) , oltre il 50% degli introiti americani oggi sono costituiti dalle royalties e dai diritti sulle licenze.






Mark e Daria si amano nel deserto luminoso e assolato del Zabriskie Point, “la terrazza panoramica affacciata sulla Valle della Morte che si stende fra il Nevada e la California, e qui trovano subito nel gioco e nell'amore il profumo di libertà che andavano cercando. Ma nel rapporto che per brevi ore li lega ci sono accenti nuovi rispetto alla tradizione romantica. Quel loro festoso scherzare e abbracciarsi è un modo di sognare, d'inventare il futuro insieme a tutti coloro che la vecchia società respinge, siano negri o siano hippies. È soprattutto la ricerca d'una vittoria sulla nevrosi dell'incomunicabilità, ottenuta sostituendo al mito del dollaro e del benessere privato la gioia del sentirsi, allacciati gli uni agli altri, in armonia con la natura, un deserto ripopolato di frutti e fiori di carne, nati dalla terra e dalla terra consumati.
Bruciato dal sole, il loro idillio è finito: spinto dall'amore del rischio, Mark, braccato dai custodi del Potere, si stacca da Daria e torna in volo a Los Angeles. L'aereo, dipinto di fiori, fa appena in tempo a posarsi che subito scatta la morsa del ferro e del cemento: un poliziotto spara, Mark muore sul colpo.. Soltanto immaginarne l'esplosione, in un rogo che trascina in una fantastica danza cosmica tutti gli oggetti prodotti dalla civiltà industriale, la libera dall'incubo (Giovanni Grazzini,Gli anni Settanta in cento film, Laterza, 1977 )


VOLI
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